Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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29 aprile 2012

Alla corte delle parole, tra intrighi e potere

Il Papi, il Ciarra, i Canguri, Ranocchia, Cicogna e Zio Tibia, ci siamo tutti? Partiamo. Sono alcuni dei soprannomi che il lettore incontrerà sul sentiero che lo porterà a districarsi nel labirinto che si scorge sotto il palazzo del potere. E noi, poveri ingenui, che pensavamo di aver archiviato, con la caduta di Benito, i sistemi più subdoli per tenere a bada le masse! Parola dopo parola, grazie allo sforzo di Guarino, si riuscirà a trovare la giusta focale per raggiungere quella nitidezza che permetterà di comprendere i fatti più importanti della storia del nostro Paese. Anzi, proprio dietro quei fatti si celano gli intrighi più inquietanti davanti ai quali, riletti con lo strumento corretto, il lettore rimarrà basito. Non fu proprio Gelli, il Maestro venerabile, a dire: “ Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media”? Mai parole furono più azzeccate!  Così come il suo obiettivo: “Destabilizzare per stabilizzare”. Ma chi erano costoro? Semplicemente, come li definiva un illustre affiliato, “.. Una ramazzaglia di arrivisti e mitomani”? Forse si, ma sta di fatto che a poco a poco ottennero il controllo dei punti nevralgici del potere, di quel potere che, anche dopo la caduta dell’organizzazione, andava sempre alla ricerca di nuovi padroni che sapessero utilizzare al meglio l’arma più potente che esista: la parola. Si capirà come dietro la compravendita di buone penne si celino menti sopraffini che hanno compreso come il potere, sin dalla notte dei tempi, debba passare necessariamente attraverso il controllo dei media. La Macchina del fango si rivelerà un’arma letale sotto i cui colpi cadranno gli avversari, ma non solo. Il metodo Boffo, gli scoop fasulli, le pseudo-inchieste, ecco alcune delle tecniche in cui si inseriranno i bravi di turno. Pansa, Feltri, Belpietro e Sallusti, appunto Zio Tibia, sono alcuni dei giornalisti rimasti impigliati nelle maglie della rete, una rete che si rivelerà ben presto troppo piccola a contenerli tutti. Si scoprirà così come, al semplice cenno del pollice verso del padrone, la Macchina del fango si metta in moto, triturando uno dopo l’altro i personaggi più illustri della storia della Repubblica. L’affare Telekom-Serbia, il dossier Mitrokhin, il caso Unipol-Bnl, Fini e la casa di Montecarlo, il bacio di Ilda, Tremonti e la casa in affitto, lo 007, che non poteva mancare, la mise di Travaglio e molti altri, sono alcuni degli argomenti che verranno trattati nelle avvincenti pagine scritte da Guarino. Il libro si legge in un batter d’occhio, a tratti ironico, senza, tuttavia, mai perdere di vista la gravità del dramma che ha ammantato tutti noi. Nessuno escluso. Buona lettura
Fabrizio Pronzalino


Mario Guarino
Mercanti di parole.
Storia e nomi del giornalismo asservito al potere
Bari, Dedalo, 2012, 304 pp.

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