Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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15 febbraio 2014

Funzione espressiva delle immagini


L’autore del libro Comunicare con le immagini, Carlo Branzaglia, ci immerge in una specifica analisi di tutto ciò che comprende le immagini dove regole e convenzioni sono d’obbligo. “Per immagini intendiamo le forme provenienti dai più disparati settori disciplinari: dall’arte del fumetto, dal design di prodotto all’architettura, dal graphic design alla pubblicità”.
In un percorso tecnico e teorico, l’autore analizza le modalità percettive delle visione per passare alle iconografie, incrociare i simboli e concludere nelle caratteristiche distintive degli stili. In questo percorso, diversi sono gli studi citati: la psicologia della Gestald, la teoria della rappresentazione, gli studi di iconologia, la semiologia, i sistemi grafici e la fenomenologia degli stili.
Come si può capire dai concetti sopra citati, è un libro dalla lettura impegnativa e rivolto essenzialmente agli “addetti ai lavori”. Ogni concetto rimanda ad altre teorie e molte di queste sono espresse in un linguaggio difficile e fumoso. l titolo Comunicare con le immagini,  a mio parere, è poco azzeccato in quanto la comunicazione del libro è incentrata su concetti da sviscerare e non sulle immagini, che sono poche ed in formato ridotto.
Interessante, dal mio punto di vista, la citazione degli esempi pratici ed applicativi delle teorie. Nella teoria del simbolismo del colore, ad esempio, si spiega come all’interno delle diverse culture le preferenze cromatiche siano legate a stereotipi culturali dei vari popoli. L’esempio citato è il colore rosso: nella nostra cultura esso è associato all’amore e al pericolo. Questo colore è dotato della frequenza più alta nel nostro spettro ottico, colpisce con un certo impatto l’occhio umano e provoca una stimolazione che induce a un aumento del battito cardiaco e della circolazione sanguinea. Esso determina quindi, nel nostro fisico, una sensazione di calore.
Un altro esempio centrale è l’analisi dei simboli. La comunicazione, fin dal passato si basa su questi. I concetti espressi riguardano lo sfruttamento del significato che il simbolo si porta per un soggetto “altro” e la selezione del simbolo più appropriato per ciò che si intende comunicare. I marchi commerciali sono dei simboli che servono per comunicare determinate informazioni e determinati valori. Il simbolo è codificato ed appartiene a un codice generato dalla nostra società. Per esempio l’aquila, che porta con sé il significato di potenza e regalità, è l’emblema di famiglie nobiliari (gli Asburgo), di stati (gli U.S.A) e di marchi commerciali stilizzati (Armani e Fernet Branca).
Il libro si conclude con un capitolo sugli stili, partendo sempre dall’analisi di approcci teorici per sfociare in esempi pratici. Il rapporto tra questioni stilistiche e questioni commerciali è centrale. Questo riguarda la necessità di dare un imput al cliente, lanciando mode e di definire l’approccio delle imprese. Sono molte le imprese che, oggi, inventano un proprio stile fatto di un particolare taglio cromatico, di un determinato approccio fotografico e di un modo preciso di proporsi nella comunicazione visiva.
Concludendo, le immagini hanno questa meravigliosa capacità di trasmettere informazioni e scatenare emozioni in un linguaggio completamente universale. Non dobbiamo però dimenticare, che esse sono legate a regole e convenzioni d’uso, con significati che si sono codificati nel tempo. Il libro ci vuole fare riflettere su questo, e per chi vuole approfondire i concetti sopra citati, non sarà certo deluso dalla cospicua bibliografia delle ultime pagine.

Teresa Rosatto

 
Carlo Branzaglia
Comunicare con le immagini
Milano, Bruno Mondadori, 2011, 168 pp. (prima ed. 2003).


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