Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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30 novembre 2009

In libreria

Paolo Lingua
Colloqui con Paolo Emilio Taviani
Genova, De Ferrari Editore, 2009, 127 pp.

Scheda del libro
A partire dalla fine del 1969 e fino all’ inverno del 2001, Paolo Lingua ha avuto una serie di incontri con Paolo Emilio Taviani: non interviste, né conversazioni da rendere pubbliche, ma regolari confronti di idee e di opinioni su argomenti di carattere prevalentemente politico, economico e amministrativo. Questo volume raccoglie gli appunti sparsi e i ricordi che il giornalista genovese ha conservato di quei “colloqui”, fornendo una testimonianza di passaggi storici e politici delicati dell’ Italia di quegli anni e, soprattutto, del profondo amore che il senatore Taviani aveva per la Liguria. Ne emerge un intreccio di giudizi e di valutazioni all’insegna dell’estemporaneità e dell’eleganza intellettuale, in una dimensione dove non viene mai meno il filo sottile ma indistruttibile dell’ironia.

*segnalato da C.S.
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29 novembre 2009

In libreria

Valori di cartone. Esperienze e personaggi dell'animazione televisiva.
Ricerca dell'Osservatorio di Pavia a cura di Manuela Malchiodi. Prefazione di Aldo Grasso
Milano, RTI Mediaset, 2009

Scheda del libro
La ricerca dell’ Osservatorio di Pavia raccontata nel libro porta lo sguardo in profondità su un ampio campione di cartoni animati tratto dalle principali emittenti analogiche, satellitari e in digitale terrestre, allo scopo di verificare le caratteristiche dell’offerta e, in particolare, la sua connotazione in termini di valori trasmessi. L’indagine combina diversi approcci metodologici – analisi del contenuto, analisi lessicale, approfondimento di aree semantiche rilevanti - che consentono di osservare l’oggetto di studio da varie prospettive.... [leggi tutto]
Leggi l'Indice e la Prefazione sul sito di Mediaset Link.Idee per la televisione

*link al sito dell' Osservatorio di Pavia

28 novembre 2009

Genova con l'Africa

Venerdì 4 dicembre 2009
Hotel Mediterranée
Genova-Pegli
 



*Per il Programma del convegno link al sito dell'Associazione Genova con l'Africa
*segnalato da Valentina Tamburro

Sistemi giudiziari e Media

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA

Facoltà di Scienze politiche - Scuola di Dottorato in Scienze Politiche - Cattedra Mazzini

Il Professor Francisco Jorge Letura Infante della Pontificia Università Cattolica del Cile, Santiago Visiting Professor nel quadro della Cattedra Mazzini terrà un ciclo di lezioni su

Sistemas Judiciales y Medios de Comunicación:
conflictos de derechos, imparcialidad judicial y prevención de la corrupción

Le lezioni si svolgeranno in Aula 2 (Sede Facoltà, Via Balbi 5, 3° piano) dal 2 al 18 dic. 2009, secondo il calendario affisso in bacheca e consultabile sul sito di Facoltà. Son previste forme di appoggio linguistico. Il corso di 25 ore, aperto a tutti gli studenti interessati, è creditizzato in 4 CFU, è integrativo ai corsi di Diritto Costituzionale Comparato ed Europeo e fa parte del programma dei corsi di dottorato della Scuola di Scienze Politiche.

*segnalato da Teobaldo Boccadifuoco

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27 novembre 2009

Guerra alla terra

Guerra alla Terra. I conflitti nel mondo per la conquista delle risorse
(Prefazione di Gino Strada)
Milano, Edizioni Ambiente, 2009


Presentazione del libro dal sito di Peacereporter
"Esce il 18/11/2009 nelle librerie Guerra alla Terra, pubblicato da Edizioni Ambiente nella collana "VerdeNero Inchieste", un testo che cerca di analizzare i conflitti nel mondo per la conquista delle risorse. La prefazione è di Gino Strada, fondatore di Emergency, l'associazione cui andrà parte del ricavato delle vendite. L'introduzione è del direttore di PeaceReporter, Maso Notarianni.
I giornalisti di PeaceReporter raccontano cinque storie di paesi che lottano per mantenere le loro risorse all'interno del territorio. Le materie prime servono a produrre beni e servizi utili alla società ma non sono infinite e nemmeno equamente distribuite. Per un paradosso, in molti casi, le risorse che garantiscono gli elevati standard di vita alla parte ricca e pacifica del mondo di trovano in quella povera e squassata da guerre e conflitti sociali. Nessuno però, sembra essere disposto a pagare il giusto prezzo. Guerra alla Terra è un'incursione giornalistica in quelle zone di conflitto.
Sono guerre per le risorse. Guerre dove la risorsa stessa è il fine stesso del conflitto, magari celato da altre ragioni. Guerre dove la natura paga un prezzo troppo alto alla follia di uomini validi"..... [leggi tutto ...]




*link a Peacereporter
*segnalato da Selena Marvaldi

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Il manuale del perfetto comunicatore

Indipendentemente dal percorso che decideremo d'intraprendere una volta finita la laurea magistrale in "Informazione ed Editoria", una cosa è certa: dovremo saper comunicare. Dal giornalista all'impiegato in un'agenzia di comunicazione, dall'ufficio stampa di un'azienda o ente alle pubbliche relazioni, la parola "comunicazione" rimane la chiave del mestiere.
Comunicare ad un pubblico però non è sempre semplice, richiede uno studio accurato, regole precise che siglano il patto fra emittente e destinatario; una guida quindi potrebbe fare davvero comodo.
Per questo motivo vorrei segnalare il libro Il manuale del perfetto comunicatore di Karen Berg e la sua recensione presente sul sito della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (Ferpi).

Simona Buscaglia
Karen Berg
Il manuale del perfetto comunicatore. Strategie efficaci per catturare l’attenzione degli altri in ogni tipo di relazione
Firenze, Vallardi, 2009, 240 p.


26 novembre 2009

"Decalogo per la convivenza inter-etnica"

"Nella coesistenza interetnica è difficile che non si abbiano tensioni, competizione, conflitti: purtroppo la conflittualità di origine etnica, religiosa, nazionale, razziale, ecc. ha un enorme potere di coinvolgimento e di mobilitazione e mette in campo tanti e tali elementi di emotività collettiva da essere assai difficilmente governabile e riconducibile a soluzioni ragionevoli se scappa di mano. Una necessità si erge pertanto imperiosa su tutte le altre: bandire ogni forma di violenza, reagire con la massima decisione ogni volta che si affacci il germe della violenza etnica, che - se tollerato - rischia di innescare spirali davvero devastanti e incontrollabili. Ed anche in questo caso non bastano leggi o polizie, ma occorre una decisa repulsa sociale e morale, con radici forti: un convinto e convincente no alla violenza".


* estratto da Alexander Langer "Decalogo per la convivenza inter-etnica" , 1994. (link sul titolo per leggere il testo integrale)

* link al sito della Fondazione Alexander Langer per conoscere meglio la figura di Alexander Langer  (1946-1995); v. anche A. Langer, Un viaggiatore leggero: scritti 1961-1995, Palermo, Sellerio, 1996 e 2005.

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25 novembre 2009

In libreria

Vittorio Emiliani
Orfani e bastardi. Milano e l'Italia viste dal «Giorno»
Roma, Donzelli, 2009, 324 p.



Scheda del libro
Tra le principali fucine culturali che hanno segnato la storia del Novecento italiano, un posto d’onore spetta senz’altro al quotidiano milanese che a metà degli anni cinquanta ha segnato una svolta nel giornalismo nazionale: «Il Giorno». Fondato a Milano nel 1956, il quotidiano voluto da Enrico Mattei, presidente dell’Eni, si presentò sin da subito come «rivoluzionario» tanto nella grafica che nei contenuti. Il successo e la capacità di penetrazione dell’opinione pubblica furono immediati, specie fra le giovani generazioni. E tra i giornalisti più rappresentativi del «Giorno», si formò e poi affermò Vittorio Emiliani, che dopo più di trent’anni ne ripercorre in queste pagine la storia entusiasmante, incalzante, ricca di retroscena e di personaggi romanzeschi; dapprima l’ascesa, con Gaetano Baldacci, poi con Italo Pietra, in parallelo con il primo «miracolo italiano», con la svolta di centro-sinistra e con il ruolo strategico dell’industria di Stato. E poi la storia amarissima dello stravolgimento e del declino della testata a partire dal 1972, con la direzione di Gaetano Afeltra; sono gli anni della lotta tenace, prolungata, dei redattori per salvare qualità e originalità del quotidiano, lasciato impoverire da un’impresa pubblica sempre più soggetta ai partiti di governo e sempre meno innovativa, e sono anche gli anni della diaspora di firme e talenti. Ne viene fuori una sorta di romanzo storico di un ventennio, lo spaccato conflittuale di un’Italia allora ricca di slancio, di speranza, di forza politica e sindacale. Anche nei giornali.
*link alla scheda biografica dell'autore Vittorio Emiliani sul sito dell'editore Donzelli
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Contro la pena di morte

In occasione dell’iniziativa “Città per la vita-Città contro la pena di morte” promossa dalla Comunità di Sant’Egidio giovedì 26 novembre 2009 ore 17, presso la Sala Rossa di Palazzo Tursi, il sindaco Marta Vincenzi consegnerà a Tamara Chikunova la medaglia “Città di Genova”. Introduce Sergio Casali, Comunità di Sant’Egidio; intervengono: Luca Borzani, presidente di Palazzo Ducale - Fondazione per la Cultura; Nando Dalla Chiesa, Referente per il progetto “Genova città dei diritti”; Tamara Chikunova, fondatrice dell’associazione “Madri contro la pena di morte” (Uzbekistan); Marta Vincenzi Sindaco di Genova.

"Tamara Chikunova vive a Tashkent, capitale dell’Uzbekistan, dove è anche nata il 2 giugno 1948. Suo figlio Dmitrij, condannato a morte nel 1999, venne fucilato il 10 luglio del 2000. Aveva 29 anni. Tamara non fu avvertita dell’esecuzione, dunque non poté neppure salutarlo un’ultima volta.In seguito alla sua tragedia familiare decise di fondare l’associazione pubblica Madri Contro la Pena di Morte e la Tortura assieme ad altre donne che come lei hanno perduto i propri figli con una esecuzione capitale e ad altre persone di diverse professioni e ceti sociali semplicemente contrarie alla pena di morte e determinate con coraggio a condividere con lei la stessa battaglia per la sua abolizione.“La pena di morte –sostiene Tamara Chikunova- per la sua stessa essenza è generatrice di male. E’ la negazione del diritto e della possibilità di correggere un errore giudiziario. E’ un deficit di umanità nei fondamenti della società e dello Stato, porta in sé non soltanto l’errore, ma viola il più alto diritto inalienabile di ogni uomo: il diritto alla vita”. Grazie all’operato e alla mediazione della sua associazione, Tamara Chikunova ha salvato negli anni passati le vite di 23 condannati alla pena capitale ed ha contribuito in maniera determinante alla stessa abolizione della pena di morte in Uzbekistan, avvenuta il 1° gennaio 2008."

Per maggiori informazioni sull’iniziativa “Città per la vita” vedi al sito della Comunità di S. Egidio.

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24 novembre 2009

Rossellini 77


Vi segnalo un evento davvero imperdibile per gli amanti di Roberto Rossellini e non solo: venerdì 27 Novembre 2009 alle ore 17, presso l'Auditorium di Palazzo Rosso a Genova in Via Garibaldi, avrà infatti luogo la proiezione di documenti eccezionali e inediti sul regista di Roma città aperta e Sciuscià, e un dibattito con personaggi quali Enrico Ghezzi (RAI), Jacques Grandclaude (produttore), Ludovico Pratesi (critico d'arte), Bernardo Valli (La Repubblica) e Simone Regazzoni (filosofo).
Come ospite ci sarà il figlio di Roberto Rossellini, Renzo Rossellini.
Concluderà i lavori il Presidente della Regione Claudio Burlando.
Beatrice D'Oria

23 novembre 2009

I Reporters della speranza

A Parigi esiste l'Agence d’informations Reporters d’Espoirs, che tende a incrementare e valorizzare l'informazione utile nei diversi ambiti della società economia, finanza, salute, sviluppo sostenibile ecc. L'Agenzia, nata nel 2007 per iniziativa dell'associazione Reporters d'espoirs esistente dal 2003, collabora in partenariato con imprese, istituzioni pubbliche e rivate, media. Pubblica anche "Le Magazine Reporters d'Espoirs", mensile diffuso per abbonamento. Il 5 novembre scorso ha organizzato il secondo convegno "Et maintenant nous parlons de solutions" dedicato al tema dell'imprenditorialità sociale e il riscaldamento climatico, premessa alla Conferenza globale degli ATELIERS DE LA TERRE (Deauville- Francia, 27-28 novembre 2009) e al meeting internazionale di Copenaghen sui cambiamenti climatici.

Sede di Reporters d'Espoirs
9, rue du Colonel Rozanoff - 75012 Paris
* link al sito
www.reportersdespoirs.org
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22 novembre 2009

Libri e giornali per una "memoria vegetale"

Montagne di carta e fiumi di inchiostro, file e file più o meno ordinate di volumi disposti sugli scaffali delle biblioteche domestiche e pubbliche, pagine che viaggiano sulle strade ed arrivano nelle nostre case, negli uffici o sui tavolini dei bar. Perché tutto questo? Mi è capitato di riascoltare in questi ultimi giorni la registrazione della lectio magistralis tenuta da Umberto Eco nel febbraio 2007 ad Alessandria, la mia città, in occasione dell'inaugurazione della ristrutturata biblioteca civica. Alcuni passi della sua argomentazione mi hanno particolarmente colpito ed ho pensato di riproporveli, dal momento che toccano temi interessanti per studenti di un corso in Informazione ed Editoria.
Secondo il professore, esistono tre tipi di memoria: "quella carnale, che ha sede nel cervello, quella minerale, che una volta era rappresentata dalle incisioni su steli e obelischi ed ora dal silicio del computer, e quella vegetale che si diffonde sui libri". Quest'ultima conserva un'enorme importanza per la nostra identità, sia individuale che collettiva. Per questo Eco ritiene che sia molto improbabile che il libro possa essere rimpiazzato dal computer, il quale è, peraltro, "uno strumento utilissimo per cercar libri". Aggiungerei che forse il dubbio può sorgere più marcatamente nel momento in cui prendiamo in esame la situazione dei giornali, soppiantati sempre più dai media più recenti come la televisione ed ormai soprattutto la rete. Tuttavia, la memoria " a breve termine" che viene fornita da quotidiani e periodici spesso viene convogliata nei libri, chiudendo in questo modo il cerchio.
Allora le biblioteche, di qualsiasi tipo esse siano, non sono solo il luogo di una nostra memoria personale ed individuale, "ma il luogo della memoria universale, dove un giorno potrai trovare quello che gli altri han letto prima di te". Così il libro, in quanto oggetto che puoi toccare, sfogliare ed annusare, in quanto manufatto che grazie al suo solo aspetto (cioè al materiale di cui è composto, al tipo di rilegatura, alla grafica e allo stato di conservazione) può raccontarci già molto di un'epoca. Esso diventa un tramite insostituibile fra i tempi, un ponte che ci collega al nostro passato e ci proietta anche in avanti, nel futuro. Il libro, quindi, fissa nel tempo e tramanda e così anche il giornale, dal momento che ciò che è notizia in un giorno diventa già storia in quello successivo. Perché dunque accumulare tutti questi dati? Perché gli uomini cercano sempre di raccontare, di trasmettere ed infine anche di ricostruire il passato? La risposta a queste domande viene suggerita dallo stesso Eco. Infatti "qualcuno che insieme ai suoi ricordi personali abbia anche la memoria di quel giorno che fu assassinato Giulio Cesare o della battaglia di Waterloo, ricorda più cose di chi non sa nulla di quello che è accaduto agli altri". Quella enorme e palpitante memoria vegetale composta dai libri e dai loro parenti ci consente di vivere di più ed in maniera più intensa, di superare il limite di quella manciata di decenni che il nostro corpo può sostenere, ci garantisce un'immortalità all'indietro. "Rispetto a chi non legge", scherza infatti il professore nella conclusione, "io sono più vecchio di Matusalemme".
Gabriele Guglielmi
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20 novembre 2009

In libreria

Barbara Czarniawska
Ansa. Analisi etnografica di un'agenzia di stampaRoma, Carocci, 2009 , 112 p.

DescrizioneLe agenzie di stampa ricevono ogni giorno montagne di informazioni, delle quali circa il cinque per cento diventa "notizia". Ciò nonostante, producono esse stesse nuove informazioni attraverso i propri reporter e una continua ricerca. Come è possibile filtrare e verificare questa sovrabbondanza di materiale? Quali strategie e tecnologie esistono per gestirla? Il testo risponde a queste domande, conducendo un'analisi etnografica sull'agenzia ansa, evidenziando come i giornalisti si trovino coinvolti in una grande rete produttiva, in cui devono conciliare l'esigenza di ritmi sempre più veloci con la necessità di verificare l'esattezza delle informazioni.
*link all'Indice del libro
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19 novembre 2009

In libreria

Gad Lerner
Scintille. Una storia di anime vagabonde
Milano, Feltrinelli, 2009, 223 pp.

Scheda del libro dal sito dell'editore
"[...] Con questo libro inatteso, di straordinaria intensità e autenticità, Gad Lerner ha deciso di addentrarsi nel suo gilgul familiare, nelle “scintille d’anime” della sua storia personale. Suo padre Moshé reca il trauma della Galizia yiddish spazzata via dalla furia della guerra, e mai davvero trapiantata in Medio Oriente. Dietro di lui si staglia enigmatica la figura di nonna Teta, incompresa e dileggiata perché estranea alla raffinatezza levantina della Beirut in cui è cresciuta Tali, la moglie di Moshé. Ma anche la Beirut degli anni Quaranta, luogo d’incanto senza pari, si rivela un recinto di beatitudine illusoria. Vano è il tentativo di rimuovere lo sterminio degli ebrei d’Europa e la Guerra d’indipendenza nella nativa Palestina: anche se taciuti, questi eventi si ripercuotono nella vicenda familiare generando malessere e inconsapevolezza. Le anime vagabonde nel gilgul reclamano di essere perpetuate nel riconoscimento, senza il quale non c’è serenità possibile. Il racconto si snoda da Beirut ad Aleppo, fino alla regione ucraina di Leopoli e Boryslaw, lo shtetl in cui perse la vita gran parte dei Lerner, per concludersi sorprendentemente al confine tra Libano e Israele, presidiato dai soldati italiani, dove si riuniscono le molteplici nazionalità dell’autore. Così l’indagine sulla memoria e sui conflitti familiari si rivela occasione per un viaggio nel mondo contemporaneo minato dalla crisi dei nazionalismi, tuttora alla ricerca di convivenza armonica. Un itinerario attraverso nuove e vecchie frontiere che scava nel passato per rivelarne il peso sul presente. Una storia appassionante, felicemente sospesa tra biografia e reportage."
*Link alla video intervista all'autore sul sito di Giangiacomo Feltrinelli Editore.
*link alla recensione di Goffredo Fofi Scintille, uno dei libri tra i più insoliti mai scritti da un giornalista italiano in notizie.tiscali.it 9 nov. 2009

In libreria

Andrea Bettini
Giornali.it/2.0 - La storia dei siti internet dei principali quotidiani italiani
Catania, edizioni ED.IT, 2009, 296 p.

Scheda del libro
Sul monitor del computer o sul cellulare, nel salotto di casa o nella camera di un albergo al di là dell'oceano, grazie ad internet le notizie ci raggiungono ovunque. Quello che quindici anni fa era solo un sogno oggi è diventato realtà. In un periodo così breve, tra momenti di euforia e cocenti delusioni, è stato creato dal nulla un intero settore del giornalismo, uno dei più fiorenti del mondo dell'informazione. Dalla Repubblica al Corriere della Sera, dalla Gazzetta dello Sport alla Stampa, da Quotidiano Nazionale al Sole 24 Ore, le vicende di ogni sito e le interviste ai loro curatori raccontano un quindicennio senza precedenti e forniscono strumenti per orientarsi in un mondo in continuo mutamento.
*link alla recensione su La Stampa.it 16 nov. 2009
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18 novembre 2009

Comunicazione aziendale

Università degli Studi di Genova
Corso di laurea magistrale interfacoltà in Informazione ed Editoria
Facoltà di Lettere e Filosofia - Facoltà di Scienze Politiche

Seminario creditizzato

COMUNICARE CON GLI EVENTI
Dott. Carla Viale

Studio Viale von der Goltz

Mercoledì 18 novembre 2009, h.11-13: Come comunicare l’evento
Mercoledì 25 novembre 2009, h.11-13: Eventi e relazioni pubbliche
Mercoledì 2 dicembre 2009, h. 11-13: Come gestire l’Ufficio stampa

I seminari si terranno nel Laboratorio informatico del Polo didattico
Via delle Fontane, 3° piano, Aula 2 - Genova
Seminario riservato agli studenti iscritti.
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17 novembre 2009

In libreria

Giselda Antonelli
Comunicazione media cittadinanza. Nuovi percorsi di partecipazioneMilano, Franco Angeli, 2009, 176 p.
Scheda del libro
Una riflessione sulle dinamiche evolutive di tre parole chiave: comunicazione, media, cittadinanza, declinate rispettivamente secondo l’analisi di tematiche specifiche quali la comunicazione interculturale, la media education e la cittadinanza europea. Ci si sofferma inoltre su alcune forme particolarmente espressive di comunicazione e media, dal writing alla multitasking generation, che definiscono forme diverse di “cittadinanza partecipata”.
I molti e differenti tipi di comunicazione che caratterizzano le società complesse hanno creato nuove criticità sempre più evidenti. Da un lato c'è la potente affermazione di una cultura globale fondata sull'immagine costruita e mediata sia dagli old che dai new media, in grado di connettere realtà molto lontane e fruibili dalla collettività; dall'altro la crisi di valori individualistici, che devono essere superati in favore di relazioni aggreganti che offrano nuovi modelli di interazione. Una possibile soluzione a questo dilemma è la ridefinizione di processi che recuperino legami relazionali tra le persone e la collettività. In un continuum di crescente sviluppo, essi possono dar vita a nuove forme di cittadinanza: dalla "cittadinanza digitale" alla "cittadinanza responsabile", intese come luoghi di innovazione sociale.
Il volume offre una riflessione, sia diacronica che sincronica, sulle dinamiche evolutive di tre parole chiave, comunicazione, media e cittadinanza, declinate rispettivamente secondo l'analisi di tematiche specifiche quali la comunicazione interculturale, la media education e la cittadinanza europea, proponendo nuovi percorsi di partecipazione.

*link all' Indice del volume dal sito dell'editore.
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16 novembre 2009

Scaffale amico

Monica D'Ascenzo - Giada Vercelli
Donne sull'orlo della crisi economica. Diventa manager di te stessa: impara a vedere rosa e non resterai al verde
Milano, Rizzoli, 2009, 264 p.


Scheda del libro
"Diventa manager di te stessa: impara a vedere rosa e non resterai al verde Perché le secchione non fanno carriera? Perché il gap salariale inizia con la paghetta? Perché ci vogliono le donne per uscire dalla recessione? E soprattutto, perché abbiamo scritto questo libro con i figli in braccio? Conoscere per difendersi, crederci per non mollare, osare per contrattare. Le donne hanno tutte le carte per vincere la partita, devono solo imparare a non stare alle regole del gioco. Il tragico e il comico della crisi raccontato per scongiurare le statistiche più catastrofiche. Oltre a consigli pratici per ripartire senza prendersi troppo sul serio, ma con la certezza che la
differenza la faranno le donne. Crisi o non crisi, le donne hanno sempre dovuto rimboccarsi le maniche tra impegni di lavoro, cuore di mamma e slancio sociale. Certo la recessione non ha aiutato, ma le armi per uscirne a testa alta ci sono, basta conoscerle. Il primo passo è imparare a non delegare ad altri le proprie scelte nel lavoro, nella gestione del budget familiare e degli investimenti. Le due autrici, cresciute nel mondo tipicamente maschile della finanza, con autoironia mettono insieme gli ingredienti della formula magica per le donne che vogliono farcela da sole. Consigli pratici e preziosi suggerimenti per trovare un impiego, fare carriera, difendere i propri diritti, ma anche per diventare consumatrici consapevoli e investitrici accorte per sé e la propria famiglia. Con in più un piccolo aiuto: “le regole d’oro” di donne in gamba, che raccontano i segreti del loro successo professionale. La vera sfida per la lettrice? Imparare a conoscersi meglio attraverso i test come professionista, mamma e donna. Ognuna unica e irripetibile".
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Fa piacere segnalare che Giada Vercelli, una delle due autrici del libro, nel 1997 ha conseguito il Diploma in Giornalismo presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli studi di Genova. In seguito si è trasferita all'estero specializzandosi nel giornalismo economico. E' stata la prima corrispondente televisiva italiana dal New York Stock Exchange e dal Nasdaq, commentando i mercati finanziari per Bloomberg Tv e SkyTg24.
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In libreria

Guido Crainz
Autobiografia di una repubblica. Le radici dell'Italia attuale

Roma, Donzelli, 2009, 239 p.

Scheda del libro
Dove affonda le sue radici l'Italia di oggi? Guido Crainz cerca le risposte a questa e a altre domande non in vizi plurisecolari del paese ma nella storia concreta della Repubblica, muovendo dall'eredità del fascismo, dalla nascita della "repubblica dei partiti" e dagli anni della guerra fredda. L'analisi si sofferma soprattutto sulla "grande trasformazione" che ha inizio negli anni del "miracolo" e prosegue poi nei decenni successivi: con la sua forza dirompente, con le sue contraddizioni profonde, con le tensioni che innesca. In assenza di un governo reale di quella trasformazione, e nel fallimento dei progetti che tentavano di dare ad essa orientamento e regole, si delinea una "mutazione antropologica" destinata a durare. Essa non è scalfita dalle controtendenze pur presenti - di cui il '68 è fragile e contraddittoria espressione - e prende nuovo vigore negli anni ottanta, dopo il tunnel degli anni di piombo e il primo annuncio di una degenerazione profonda. "Mutazione antropologica" e crisi del "Palazzo" - per dirla con Pier Paolo Pasolini vengono così a fondersi: in questo quadro esplode la crisi radicale dei primi anni novanta, di cui il tumultuoso affermarsi della Lega e l'esplosione di Tangentopoli sono solo un sintomo. Iniziò in quella fase un radicale interrogarsi sulle origini e la natura della crisi, presto interrotto dalle speranze in una salvifica "Seconda Repubblica": speranze destinate a lasciare presto un retrogusto amaro.
*segnalato da S.C.
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15 novembre 2009

Invito proiezione film "The age of stupid"


Ciao a tutti!
Ho ricevuto questo interessante invito (a fianco la locandina), da un' amica con la quale ho collaborato in passato con Greenpeace, e lo giro volentieri a tutti coloro fossero interessati.
Il film in oggetto è ambientato nel 2050, con una serie di flash back reali e cinematografici sul nostro presente: l'era dello stupido...per l'appunto. Pellicola indipendente, preparata in 6 anni di lavoro e data in esclusiva al WWF e a Greenpeace. Qui il link al sito del film con il trailer:
Verrà proiettato lunedì 16, ore 20.00, al Cineclub Nickelodeon, via della Consolazione 1 (traversa di via XX Settembre). Alle 19.30 ci sarà un piccolo rinfresco e a seguire sarà a disposizione un esperto WWF per domande e dibattito.
Ultimo, ma non ultimo, l'ingresso è gratuito
Spero di vedervi in molti, grazie
Riccardo Marini

13 novembre 2009

In libreria

Giorgio Zanchini
Il giornalismo culturale
Roma, Carocci, 2009, 128 pp.

Scheda del libro
Che cos’è il giornalismo culturale? Com’è cambiato nel tempo? In che modo Internet ne sta modificando la fisionomia? Quali sono i modelli principali e le caratteristiche di quello italiano? Il libro descrive le origini e lo sviluppo dell’informazione culturale, dalle prime gazzette letterarie sino all’inflazione di fonti dei nostri giorni, attraverso quotidiani, riviste, radio, televisione, Rete. Sottolinea, inoltre, come il mercato e l’industria dell’intrattenimento, il marketing e la pubblicità, la caduta delle gerarchie culturali, la frammentazione del pubblico, il moltiplicarsi delle voci ci abbiano consegnato un paesaggio in cui diviene più sfuggente il significato del termine "cultura" e più complesso il compito di chi fa informazione.
*link all'Indice del libro
*Link e ad un estratto dell'Introduzione
*segnalato da C.S.
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10 novembre 2009

Un giornalista è la vedetta sul ponte della nave ...

"Un giornalista è la vedetta sul ponte della nave dello Stato. Prende nota delle vele di passaggio e di tutte le piccole presenze di qualche interesse che punteggiano l'orizzonte quando c'è bel tempo. Riferisce di naufraghi alla deriva che la nave può trarre in salvo. Scruta attarverso la nebbia e la burrasca per allertare sui pericoli incombenti. Non agisce in base al proprio reddito né ai profitti del proprietario. Resta al suo posto per vigilare sulla sicurezza e il benessere delle persone che confidano in lui."
Joseph Pulitzer, 1904


*estratto da J. Pulitzer, Sul Giornalismo, Torino, Bollati e Boringhieri, 2009, p. 37. Scheda del libro
«Quale sarà la condizione della società e della politica di questa Repubblica di qui a settant’anni, quando saranno ancora vivi alcuni dei bambini che adesso vanno a scuola? Sapremo salvaguardare il primato della Costituzione, l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e l’incorruttibilità della giustizia, oppure avremo un governo del denaro e dei disonesti?» Joseph Pulitzer se lo chiedeva all’’inizio del Novecento, quando per sua iniziativa nasceva la Scuola di giornalismo della Columbia University di New York. Era convinto che la risposta dipendesse in buona parte dalla qualità dell’informazione. A distanza di un secolo, nel momento in cui il consumo di notizie ha raggiunto ritmi prima inimmaginabili e rischia paradossalmente di rovesciarsi in disinformazione, la richiesta di qualità è ancora più decisiva per il bene pubblico. Perché «la nostra Repubblica e la sua stampa progrediranno o cadranno insieme».
il saggio di Pulitzer fu pubblicato per la prima volta nel 1904.
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09 novembre 2009

Giovani talenti genovesi (parte 2)

Quasi mi andava di traverso il caffè stamattina quando, sfogliando le pagine del Secolo XIX, mi ritrovo davanti una foto del mio amico Alberto, all'anagrafe Alberto Argentesi, più conosciuto a Genova come Pernazza.
Alberto, commesso in un noto negozio d'abbigliamento, voce degli Stalker e tastierista della band Ex-Otago, freestyler fenomenale, è ora agli onori delle cronache per vestire i panni del Coniglio nello show Chiambretti Night.



L'articolo sul Secolo valorizza giovani genovesi che si stanno facendo strada in televisione, come Daniele Ronchetti, un tempo collega di Alberto nello stesso negozio e ora "collega" anche sullo schermo, visto che è uno dei nuovi comici della squadra di Colorado Cafè, sotto lo pseudonimo di Gabry Gabra.



Entrambi si esprimono in rima, e il freestyle con l'accento genovese è imperdibile!
Tantissima fortuna ai nostri talenti genovesi!

Beatrice D'Oria

08 novembre 2009

Donne eccellenti

Matilde di Canossa
Festival dell'eccellenza al femminile
tra il cuore e la mente
Genova
11–16 novembre 2009
Chiostro S. Maria di Castello, Palazzo Tursi- Salone di Rappresentanza
Palazzo della Borsa-Sala delle Grida, Palazzo Ducale- Sala del Munizioniere
*Link al Programma dell'edizione 2009
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05 novembre 2009

Festival del Documentario e del Cinema di Animazione di Lipsia

Più di 2500 candidature, 330 film in gara, 69 Paesi rappresentati e oltre 1200 professionisti accreditati. Sono questi i numeri del DOK Leipzig, 52° Festival Internazionale del Documentario e del Cinema di Animazione di Lipsia, che si è chiuso in Germania all’inizio di novembre.
Alla cerimonia di premiazione, che ha visto trionfare l’opera francese Les arrivants di Claudine Bories e Patrice Chagnard, lungometraggio sulla stridente accoglienza che la Francia riserva anche agli immigrati regolari (Primo Premio come Miglior documentario, Premio speciale della Giuria Ecumenica e Premio speciale dei Sindacati), c’era pure Giornalismo Riflessivo, come inviato della Youth Press Association. Nella città dove, esattamente venti anni fa, è cominciata la rivoluzione pacifica che ha portato alla caduta del Muro di Berlino, abbiamo potuto così assaporare la magia di una competizione di alto valore culturale in grado di radunare ogni anno i migliori documentaristi del mondo.
Molteplici e interessanti tutti i temi proiettati sul grande schermo nei sette giorni della rassegna. Si va dalla povera eppure dignitosa vita nelle foreste colombiane (La casa, Secondo Premio come Miglior lungometraggio internazionale) alla complessa esistenza dei disabili mentali (Tying your own shoes, Primo Premio come Miglior cortometraggio), dal lieve racconto della quotidianità di un bambino cieco (Antoine, Migliore documentario Categoria giovani talenti) ai sorprendenti volti dei cuochi militari (Cooking history, Premio speciale della Fédéracion Internationale de la Presse Cinématographique). Particolare emozione ha suscitato il documentario A blooming business dell’olandese Ton van Zantvoort, che ha vinto il Premio speciale dell’ EU-OSHA (Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro) assegnato per la prima volta al miglior film dedicato al mondo del lavoro: con crudezza e delicatezza questo lungometraggio squarcia il velo sul mercato dei fiori dei Paesi Bassi, ormai in buona parte delocalizzato in Kenya dove non solo non è garantita la sicurezza dei braccianti ma avvengono soprusi di ogni genere.
Non meno impegnativi i temi trattati dalle pellicole di animazione, di certo studiate più per un pubblico adulto che per dei bambini. Il Premio come Miglior film è andato a Sparni un airi, opera lettone sulla complessità delle relazioni umane, mentre lo straniante Never drive a car when you’re dead è stato giudicato Miglior film tedesco.
Un’accoglienza a dir poco fredda è invece stata riservata all’Italia, eppure in gara con il documentario Gaza Hospital e le animazioni L’anima mavì e Transit City #2 – Roma Astratta. Per spiegare il fenomeno così come i motivi più generali di una scarsa partecipazione del nostro Paese, il direttore della manifestazione Claas Danielsen ha scelto alla conferenza stampa finale una via decisamente poco diplomatica. “È semplice: quella italiana è la peggiore televisione in Europa e la colpa è di Berlusconi – ha accusato il Direttore - quella dell’Italia è una situazione molto triste: la televisione italiana fa finta di produrre documentari ma in realtà li acquista da emittenti straniere come la BBC e non lo dichiara neanche”. E ha poi concluso, senza neanche prendere in considerazione l’autorefenzialità del mercato di settore in buona parte ormai concentrato in Nord Europa: “Per arrivare a noi i documentaristi hanno bisogno di una valorizzazione nazionale e, in Italia, a causa della politica televisiva , manca questo step”.
Una nota stonata in un Festival che sa declinare messaggi forti e impegnativi nelle mille, sfumate, efficaci tonalità delle immagini in movimento.
Francesca Nacini

*link al sito di Youth Press Italia
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01 novembre 2009

In libreria

Gaspare Barbiellini Amidei
Quel ragazzo di via Solferino. Una lezione di giornalismo

Venezia, Marsilio, 2009, 160 p.

Scheda del libro
Con una scrittura singolarmente limpida, in Quel ragazzo di via Solferino, Gaspare Barbiellini Amidei si presenta come cronista partecipe di decenni e momenti importanti per l'Italia, dagli anni Settanta ai giorni nostri, e anche come protagonista di alcuni incontri notevoli con Montale, Pasolini, Borges, Montanelli, Biagi, e altri. Con l'esperienza ormai smaliziata di uno sguardo critico e partecipe sulla realtà, sfilano davanti alla memoria fatti e testimoni importanti, dalla strage di Piazza Fontana, all'assassinio di Walter Tobagi, al clima difficile e alle strumentalizzazioni degli anni di piombo, alla P2, ai referendum sul divorzio, sulla procreazione assistita. Incontriamo le riflessioni dedicate alla religiosità e alla fede, e all'ateismo nella modernità, o al senso di continuità e trascendenza che la nostra società sembra aver perduto, e ai temi dell'immigrazione, del volontariato, del terrorismo e del problema climatico, alle responsabilità della politica e del campo economico e finanziario, al ruolo degli intellettuali, dell'informazione, dei media nel riferire e nel servire la verità, "riga dopo riga". Direttore e vicedirettore di importanti quotidiani italiani, intellettuale cattolico, giornalista innamorato del suo mestiere e acuto conoscitore dei meccanismi della comunicazione, della politica, del potere e dell'economia, l'autore offre ai suoi lettori un "diario intimo", che concilia il ricordo e la storia personale, la riflessione etico-morale e la passione per l'informazione, e che diviene spesso una vera e propria lezione di giornalismo, diretta ai giovani.
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