Giuseppe
Tipaldo, ricercatore e docente universitario di Sociologia dell’informazione e
della comunicazione e di Metodi di analisi del contenuto presso l’Università di
Torino, nel volume L’analisi del
contenuto e i mass media si propone di presentare l’influenza che l’analisi
del contenuto ha apportato sugli studi delle comunicazioni.
L’analisi
del contenuto ha contribuito in maniera determinante alla descrizione dei
fenomeni sociali e culturali da un punto di vista pratico piuttosto che teorico
e astratto. Il volume presenta una rassegna delle principali tecniche di
analisi del contenuto con una particolare attenzione per le potenzialità
applicative insite nell’analisi del contenuto che si rilevano estremamente
utili per gli studi inerenti i mass media. Il libro è rivolto in particolare
agli studenti, ai ricercatori e ai professionisti della comunicazione e della
ricerca sociale.
Tipaldo
divide il manuale in due parti distinte: la prima dedicata alla discussione
dell’analisi del contenuto nell’ambito della ricerca sociale in termini più
generici, la seconda incentrata sulla realizzazione concreta dell’analisi del
contenuto nel campo dei mass media.
Iniziando
la lettura del manuale sorge spontaneo interrogarsi sul significato del termine
“analisi del contenuto”. Le pagine del volume mettono in luce quanto sia
complesso individuare una definizione univoca del termine. La pluralità di
approcci e definizioni sembrano collocare l’analisi del contenuto in una
dimensione fortemente multidisciplinare comprendente la sociologia, la
psicologia sociale, la linguistica, la semiotica e la statistica. Analisi del
contenuto diventa un “termine-ombrello” che tenta di racchiudere un’intricata
matassa di pratiche, approcci e tecniche.
Tipaldo
riporta in particolare una classificazione delle definizioni dell’analisi del
contenuto realizzata da Klaus Krippendorff in base alla posizione assunta dal
contenuto dei testi. L’autore distingue le definizioni in tre principali
classi: nella prima il contenuto si configura come una componente interna in un
testo, nella seconda il contenuto è una proprietà della fonte di un testo,
infine l’ultima tipologia considera il contenuto un dato emergente nel processo
di analisi di un testo in relazione a uno specifico contesto.
Tra le
definizioni riportate da Tipaldo, estremamente chiara ed efficace risulta
essere quella fornita da Franco Rositi secondo il quale l’analisi del contenuto
è “l’insieme di metodi orientati al controllo di determinate ipotesi su fatti
di comunicazione (emittenti, messaggi, destinatari e le loro relazioni) e che a
tale scopo utilizzano procedure di scomposizione analitica e di
classificazione, normalmente a destinazione statistica di testi e di altri
insiemi simbolici” (Livolsi e Rositi 1988, 66).
L'analisi
del contenuto è quindi una tecnica di ricerca capace di descrivere in modo
sistematico e quantitativo il contenuto di una comunicazione. Tre sono gli
attori che entrano in gioco in tale analisi: emittente-produttore del testo, il
suo destinatario-lettore e l’analista. È proprio quest’ultima figura che ha la
funzione di individuare i significati da ascrivere al contenuto che
sembrerebbero corrispondere alle interazioni tra le intenzioni degli autori
della comunicazione e la ricezione effettiva da parte del pubblico.
Per
definire i contorni di questo intricato ambito di studio, l’autore affronta la
discussione attorno alle metodologie di analisi, ai requisiti dell’analisi del
contenuto dei testi e alla classificazione delle principali tecniche
dell’analisi del contenuto. Inoltre l’autore si concentra in modo particolare
sull’analisi del contenuto automatica dei testi: introdotta a seguito della
recente diffusione dei testi digitali, tale analisi apre la possibilità di
catalogare su supporto elettronico documenti dalle dimensioni sempre più grandi per i quali risulta
impraticabile l’analisi del contenuto svolta a mano.
È da
sottolineare come il manuale non si limiti a una mera presentazione degli studi
e delle ricerche già elaborati ma proponga nuove metodologie di lavoro
spiegandone il funzionamento.
Il volume
fornisce così al lettore formule e metodi finalizzati al lavoro sul testo
configurandosi in tal modo come una guida nel complesso svolgimento delle
diverse metodologie di analisi del contenuto nelle quali la statistica svolge
un ruolo fondamentale.
L’autore
riflette poi sull’utilità dell’analisi del contenuto, con uno specifico
riguardo per l’ambito dei media. L’analisi del contenuto è di particolare
importanza in questo settore in quanto gli individui passano la maggior parte
del proprio tempo a contatto con i mass media, davanti a un PC o uno schermo
televisivo.
È proprio la seconda parte del manuale a
concentrarsi sull’ambito dei mass media. Innovativa e interessante, soprattutto
per coloro che si occupano di comunicazione e media, tale sezione prende in
esame l’analisi del contenuto applicata ai mass media. Allo scopo di rendere
maggiormente comprensibili le teorie esposte, Tipaldo realizza una raccolta di
analisi del contenuto dei mass media tratti da casi di ricerca realmente
realizzati.
Tale
raccolta è organizzata in tre classi: l’analisi del contenuto dei giornali,
della televisione e del web. In tal modo viene ripercorsa la storia dei mezzi
di comunicazione di massa partendo proprio dalla stampa.
L’analisi
del contenuto di un giornale diventa uno strumento di ricerca finalizzato alla
ricostruzione delle cornici
interpretative di un tema e all’individuazione delle strategie comunicative
instaurate fra gli attori della sfera pubblica mediatizzata: mass media,
pubblico e sistema politico.
L’articolo
di giornale viene pensato come un oggetto complesso ottenuto dall’insieme di
due artefatti concettuali: uno su un piano formale-espressivo, l’altro di contenuto.
Tipaldo
passa poi all’analisi dell’ambito televisivo e del web riportando una serie di
studi effettuati da specialisti del settore. L’autore evidenzia la complessità
di internet che rappresenta una difficile sfida per l’analisi del contenuto.
Per orientarsi in un settore così ampio risulta necessario selezionare un’area
specifica e pertanto Tipaldo si concentra sui social network. Tale scelta
deriva dal fatto che quest’ambito gioca attualmente un ruolo crescente
sull’organizzazione sociale. In particolare il manuale si concentra sullo
studio di Twitter, uno dei patrimoni informativi più ricchi per gli addetti del settore dell’analisi del
contenuto.
In ultima
istanza viene affrontato il tema riguardante le forti critiche mosse dagli
studiosi in merito all’analisi del
contenuto. Tali critiche si concentrano su svariate lacune metodologiche
rilevate nella disciplina. L’autore evidenzia come nell’analisi del contenuto
sia necessaria la presenza di alcuni criteri quali il criterio
dell’attendibilità, ovvero la replicabilità dei risultati di ricerca, e il
criterio della validità, ovvero la capacità di riflettere il concetto teorico.
In tutto
il manuale l’attenzione di Tipaldo è continuamente rivolta alla funzionalità
dell’analisi del contenuto che si rivela un efficace strumento di misurazione
di concetti non direttamente osservabili. Concetti astratti vengono collegati a
indicatori empirici. Il volume tocca molteplici aspetti dell’argomento in analisi, accompagnando
coloro che voglio approfondire il tema a piccoli passi. Passando dalla carta
stampata, alla TV e a Twitter, il manuale risulta essere una moderna e completa
guida per le ricerche nel campo dei media. Il volume è pensato per studiosi e
addetti al settore trasformandosi in uno strumento attivo per le eventuali
ricerche future. Sicuramente è una lettura a fini didattici piuttosto che
d’intrattenimento. Pagina dopo pagina emerge la complessità degli argomenti
presi in esame. È pertanto necessario un profondo impegno per la sua
comprensione. Responsabile di tale difficoltà è sicuramente la complessità del
tema trattato.
Con
quest’opera Tipaldo quindi oltre a fornire uno strumento attivo per gli studiosi
permette anche ai non addetti al settori di potersi avvicinare a una materia
così intricata ma al contempo utile, innovativa e interessante.
Virginia Grozio
Giuseppe Tipaldo
L’analisi del contenuto e i mass media
Il Mulino, Bologna, 2014, pp. 216.
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